Come usare l’Intelligenza Artificiale per migliorare l’HR

L’Intelligenza Artificiale avrà (o meglio, ha già) un ruolo sempre più importante all’interno delle aziende. Questo vale anche per il settore HR, uno degli ambiti in cui l’AI sta dimostrando il suo peso strategico per la gestione delle attività, soprattutto per quel che riguarda l’analisi dei dati.

Certo, a pensarci bene viene quasi da sorridere al pensiero che il mondo HR, che per definizione si occupa di “risorse umane”, debba avvalersi dell’Intelligenza Artificiale per evolvere verso una gestione del lavoro più strategica per l’azienda. La verità è che l’AI non è affatto nemica del lavoro umano: semmai rappresenta un supporto in più, soprattutto nel processare grandi quantità di informazioni.

Vediamo quindi come un HR manager può sfruttare l’Intelligenza Artificiale a proprio vantaggio.

L’unione strategica tra AI e People Analytics

Oggi, quando si parla di informazioni in campo HR, si fa riferimento alla cosiddetta People Analytics, ovvero l’insieme di quegli strumenti e processi preposti alla raccolta dei dati del personale. Non si tratta di dati qualsiasi, ma di quelli relativi alla performance, al comportamento e alle relazioni tra risorse.

L’interpretazione di questi dati permette agli HR Manager di monitorare i processi, prendere decisioni con un approccio fortemente orientato al dato e persino elaborare modelli previsionali capaci di anticipare situazioni e problematiche di vario tipo legate ai dipendenti.

Proprio l’unione tra People Analytics e Intelligenza Artificiale sta aprendo a nuove opportunità per i gestori delle risorse umane. A sottolinearlo è la stessa Agenda Digitale EU, che ha brillantemente messo in luce i numerosi vantaggi dell’applicazione degli evoluti algoritmi di AI agli odierni processi di People Analytics.

Tra questi vi è la velocità di analisi: l’AI è infatti in grado di processare i dati molto più velocemente rispetto a noi umani, permettendo di ottimizzare i tempi e le energie a disposizione degli HR Manager.

Non solo: l’impiego dell’Intelligenza Artificiale, oggi, non significa più relegare la macchina alle attività ripetitive, noiose o prive di spirito critico. Poiché i meccanismi di machine learning (gli algoritmi con cui l’AI “impara ad apprendere” i suoi compiti) sono diventati sempre più sofisticati, non ha ormai quasi più senso il paradigma secondo cui “la macchina fa e l’uomo pensa”.

Attenzione però, perché questo non significa che la macchina sostituirà definitivamente l’uomo. Piuttosto, l’AI permetterà di snellire ulteriormente la complessità del lavoro degli HR, a cui resterà più tempo per curare le relazioni, l’aspetto umano con le risorse umane e prendere decisioni più informate.

L’Ai è infatti ormai in grado di analizzare e interpretare da sola i datiper restituire dei modelli su cui basare la previsione dei comportamenti delle risorse umane all’interno dell’azienda. Un esempio su tutti potrebbe essere la predizione circa la necessità di assunzione del personale: una volta dall’AI, saranno comunque gli esperti HR ad affrontare la situazione, prendendo decisioni scevre dai bias cognitivi a cui siamo umanamente predisposti e, spesso, con un minor margine di errore.

I nuovi trend dell’IA per per la gestione delle risorse umane

Vediamo alcuni casi concreti in cui l’unione tra AI e People Analytics può rivelarsi strategicamente utile per il mondo HR e, di riflesso, per l’azienda.

Ne avevamo in parte già parlato a proposito della fase di sourcing e talent acquisition. In questo caso, l’AI si rivela utile nel processare rapidamente i dati dei curriculum dei candidati, occupandosi in modo autonomo di screening dei CV, profilazione dei candidati, ranking automatici, percentuali di affinità con la job position. Nei casi più virtuosi, può persino prevedere la probabilità di successo del candidato nel suo futuro ruolo aziendale.

Più semplice, ma non per questo meno importante, è l’uso dell’AI nella gestione delle attività di onboarding: integrare nei processi di inserimento delle risorse delle chat gestite da un’Intelligenza Artificiale istruita per rilasciare tutte le informazioni ai nuovi dipendenti permette ai gestori delle HR di risparmiare tempo ed energie nelle attività di orientamento e formazione del personale.

Ma, come già anticipato, è nella raccolta e nell’interpretazione “intelligente” dei dati che l’AI dimostra tutte le sue potenzialità. La sua integrazione nelle HR permette infatti di riscontrare delle tendenze che possono essere utili per fare analisi predittive su svariati processi, ad esempio con la già citata previsione del tasso di crescita e la conseguente necessità di ampliare il personale.

Molte aziende hanno già iniziato a sfruttare queste potenzialità per scongiurare la perdita di talenti e limitare il turnover del personale, individuando dei parametri di “soddisfazione” del personale che l’AI è in grado di analizzare, confrontare ed elaborare fino a restituire i soggetti più a rischio “abbandono”.

Il futuro dell’HR Manager con l’avvento dell’AI

È ormai chiaro che gli HR Manager dell’imminente futuro dovranno iniziare a confrontarsi sempre di più non solo con i loro colleghi umani, ma anche con l’AI. L’avvento di questa tecnologia non va guardato con diffidenza, piuttosto come un’enorme potenzialità per il futuro dell’impresa.

L’integrazione dell’Intelligenza Artificiale potrà infatti semplificare e persino nobilitare il lavoro delle HR, che potranno contare su dati e modelli sempre più sofisticati per prendere decisioni realmente strategiche e con un ridotto margine di errore. In questo modo, paradossalmente, il ruolo dei responsabili HR potrebbe diventare sempre più cruciale per un’azienda.

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