Talent acquisition e AI: novità e opportunità

La Talent Acquisition e l’intelligenza artificiale (AI) sono due concetti ormai complementari nel mondo delle risorse umane. Secondo 24ORE Business School, l’AI offre una serie di opportunità per ottimizzare il processo di recruiting e acquisizione dei talenti.

Questo include la capacità di analizzare grandi mole di dati in modo più efficiente, migliorando così la velocità e l’accuratezza della selezione dei candidati.

Vediamo come l’AI sta cambiando la Talent Acquisition e quali opportunità al giorno d’oggi.

Cos’è la Talent Acquisition?

La Talent Acquisition è un processo strategico di identificazione e assunzione di professionisti qualificati per soddisfare le esigenze a lungo termine di un’azienda.

Essa va oltre il semplice reclutamento, poiché quest’ultimo si concentra più sul riempimento delle posizioni vacanti nel breve termine.

La Talent Acquisition prevede:

  • l’analisi dei trend del mercato del lavoro
  • l’identificazione delle competenze chiave necessarie
  • la costruzione di un brand attraente e forte
  • l’utilizzo di tattiche efficaci per attrarre e mantenere i migliori talenti.

Questo processo può includere diversi metodi, come la ricerca diretta dei candidati (senza passare dall’utilizzo di agenzie o piattaforme), l’utilizzo di tecnologie di recruitment, come l’intelligenza artificiale e la creazione di programmi di formazione interna per aiutare i dipendenti nello sviluppo della loro carriera.

Come l’AI aiuta la Talent Acquisition?

A distanza da qualche mese dal lancio al grande pubblico, l’AI e le sue declinazioni in campo HR possono semplificare e rendere più efficiente il processo di recruiting, automatizzando task ripetitivi come la revisione dei curriculum vitae.

Gli algoritmi di AI sono in grado di analizzare rapidamente un gran numero di CV, individuare i candidati più adatti basandosi su criteri predefiniti e fornire risultati oggettivi.

Questo non solo risparmia tempo, ma riduce anche il rischio di cadere in pregiudizi nel processo di selezione.

L’AI può anche migliorare l’esperienza dei candidati.

I chatbot, tanto usati dai customer care aziendali, possono interagire con i candidati in tempo reale, rispondendo alle domande, fornendo informazioni e guidandoli nel processo di candidatura. Questo può migliorare l’immagine dell’azienda e aumentare l’engagement dei candidati.

L’IA può aiutare a rendere il processo decisionale più basato sui dati, analizzando i dati storici dei candidati. Ciò consente agli HR di prendere decisioni consapevoli e obiettive nel corso dell’intero processo. Già oggi le tecnologie di machine learning possono essere utilizzati per tracciare i trend nel mercato del lavoro e fornire informazioni utili per l’identificazione dei candidati più adatti alle esigenze aziendali.

Nonostante tutti i vantaggi, però, l’uso dell’AI nel recruiting presenta anche delle sfide. Ad esempio, gli algoritmi di AI sono basati appunto sui dati. Se questi risultano errati in partenza, i risultati potrebbero essere non in linea con le aspettative di chi si avvale dell’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Un aspetto da non sottovalutare

È vero, l’AI può aiutare il mondo HR, e lo sta già facendo, ma la mancanza di un “tocco umano” può rendere il processo eccessivamente impersonale. C’è chi non apprezza questo approccio e questo rischia di influire sulla percezione che i candidati hanno dell’azienda.

Senz’altro l’AI rappresenta un passo avanti importante per la Talent Acquisition, ma non può occuparsene in ogni suo aspetto. Ad oggi, rimane sempre necessario l’intervento umano per garantire che il processo risponda alle esigenze dell’azienda e acquisisca veramente i talenti migliori.

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