Lavoro a distanza: molto più di un trend

Il mondo del lavoro è stato testimone di cambiamenti epocali nel corso degli ultimi 2 anni. In verità, questi cambiamenti erano già in atto ma la pandemia globale e il crescente bisogno di flessibilità hanno agito da catalizzatori, accelerando il passaggio a nuove abitudini e modalità di lavoro.

Il lavoro a distanza, lo smart working e il lavoro ibrido sono fattori che ogni azienda ha l’obbligo di affrontare. Lo dicono le statistiche.

Indice

La crescita del lavoro da remoto

Il lavoro da remoto non è aumentato. È più che raddoppiato!

Fonti di Global Workplace Analytics ci dicono che la percentuale di crescita dal 2009 è passata al 159%. Una percentuale veramente impressionante, che potrebbe crescere ancora se le aziende riusciranno a cogliere tutte le opportunità e i vantaggi che questa modalità di lavoro porta con sé.

Questo cambiamento ha interessato principalmente i settori della sanità, della tecnologia e dei servizi finanziari (fonte: Owl Labs), anche se oggi il trend ha toccato praticamente tutte le tipologie di aziende.

Addirittura, fonti Upwork prevedono che entro il 2028 tutti i reparti aziendali avranno almeno 7 dipendenti su 10 operativi da remoto.

Questo significa che anche i contratti, il monitoraggio e più in generale la gestione delle risorse umane dovrà essere ancora più flessibile e, perché no, ancora più efficace.

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Cosa pensano i dipendenti?

Dal punto di vista dei lavoratori questo trend vanta molti più aspetti positivi che negativi, tanto che il 65% dei dipendenti (negli Stati Uniti) sarebbe anche disposto a tagliarsi lo stipendio del 5% pur di lavorare a distanza (fonte Breeze).

Anche Accenture conferma questo nuovo modo di pensare dei dipendenti aziendali, confermando che l’83% dei lavoratori considera il lavoro ibrido (un po’ a casa e un po’ in ufficio) come una delle migliori soluzioni.

Nonostante la sensazione dei dipendenti di essere più produttivi, però, un sondaggio di Airtasker riscontra che i lavoratori tendono a parlare più di lavoro durante il giorno e notano che la solitudine gioca un ruolo molto importante per la loro produttività, anche con impatti negativi.

Cosa pensano le aziende?

Ad ogni cambiamento, un’opportunità. Ecco come le aziende dovrebbero interpretare questo momento storico.

Sempre Upwork ci dice che il 68% dei responsabili delle assunzioni riesce a lavorare in maniera più efficiente, riducendo le perdite di tempo. Inoltre, il 78% dei CEO intervistati da Flexjobs ha intenzione di utilizzare il lavoro da remoto come una strategia aziendale a lungo termine.

Dal punto di vista dei costi, infatti, il lavoro a distanza e il lavoro ibrido possono far risparmiare alle aziende milioni e milioni ogni anno. Basti pensare al risparmio dei costi fissi sulle infrastrutture.

Insomma, più produttività (se implementate le modalità di lavoro giuste e in maniera efficiente) e meno costi.

Cavalcare il trend significa trovare gli strumenti ideali per adattare i propri flussi di lavoro e valorizzare le risorse umane che lavorano da remoto.

Oggi, molte aziende hanno già scelto la strada da percorrere, aiutando i loro responsabili delle risorse umane con software all’avanguardia, come evohrp.

Dynaset progetta e semplifica il cambiamento aziendale per adattarsi alla crescita del lavoro a distanza del lavoro ibrido.

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