Trasparenza salariale: quali sono le Direttive UE?

La trasparenza salariale nel mondo del lavoro va considerata un fattore chiave quando si parla di equità, inclusione e giustizia sociale. Ma che cosa significa davvero ed in che modo le direttive dell’Unione Europea cercano di promuoverla?

Cos’è la trasparenza salariale?

La trasparenza salariale è una valore che garantisce ai lavoratori il diritto a comprendere pienamente il proprio pacchetto retributivo e i criteri con i quali questo viene determinato. La trasparenza salariale è un concetto che riguarda le normative dell’Unione Europea dedicate alla trasparenza delle retribuzioni. Queste norme nascono con l’obiettivo di garantire la parità salariale tra uomini e donne per lavori della stessa natura.

La condivisione delle informazioni retributive porta molti benefici, sia per i dipendenti, che per i datori di lavoro, migliorando il clima aziendale e promuovendo l’uguaglianza di genere.

Questo valore è una colonna portante per uno spazio di lavoro improntato all’equità. Attraverso la trasparenza salariale, è possibile garantire non solo un ambiente lavorativo più giusto, ma anche migliorare la reputazione dei datori di lavoro e incrementare la motivazione dei dipendenti.

Direttive UE sulla trasparenza salariale

Il 24 aprile 2023, l’Unione Europea ha introdotto le nuove direttive sulla trasparenza salariale con l’obiettivo di ridurre la discriminazione salariale e ridurre il divario retributivo di genere.

Queste nuove regole richiedono che le aziende dell’UE rivelino i dettagli delle retribuzioni, agendo prontamente nel caso in cui il divario di retribuzione di genere superi il 5%. Le direttive includono anche misure di compensazione per le vittime di discriminazione salariale, insieme a sanzioni, tra cui multe per i datori di lavoro che non rispettano tali disposizioni.

Quali sono i principi per attuare le direttive sulla trasparenza salariale?

L’accesso alle informazioni

Le nuove norme prevedono che i datori di lavoro forniscano informazioni sulla retribuzione iniziale o la fascia retributiva dei posti vacanti. Queste informazioni devono essere incluse negli annunci di lavoro o comunicate prima dei colloqui.

Dovrebbe essere vietato ai datori di lavoro chiedere ai candidati informazioni sulle retribuzioni precedenti. Dopo l’assunzione, i lavoratori hanno il diritto di richiedere informazioni sui livelli retributivi medi e sui criteri utilizzati per la progressione retributiva e di carriera.

Obbligo di comunicazione

Le grandi imprese (più di 250 dipendenti) dovranno stilare annualmente un rapporto sul divario salariale di genere all’interno della propria struttura. Per le imprese più piccole, la comunicazione deve avvenire ogni tre anni.

Tra gli obblighi di comunicazione, le direttive a favore della trasparenza salariale prevedono che se viene evidenziato un divario salariale superiore al 5% – che non può essere giustificato da criteri oggettivi e neutrali in termini di genere – le imprese devono svolgere una valutazione congiunta dei salari in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori.

Accesso alla giustizia

Secondo le nuove direttive, i lavoratori che hanno subito discriminazione salariale basata sul genere possono ottenere risarcimenti, inclusi salari arretrati e altri pagamenti. L’onere della prova spetta ora al datore di lavoro per dimostrare la conformità alle norme UE sulla parità di retribuzione. Le sanzioni per violazioni devono essere efficaci, proporzionate e dissuasive.

Estensione del campo d’applicazione

Le nuove norme includono la discriminazione intersezionale, che si basa sulla combinazione di molteplici forme di disuguaglianza o svantaggio. Non si tratta solo di genere, quindi, ma è considerata anche l’etnia o la sessualità. La direttive prevedono che si tenga conto delle necessità delle persone con disabilità.

L’attuazione di queste direttive rappresenta un passo avanti significativo per l’Europa nel combattere le disuguaglianze salariali e promuovere l’equità nel luogo di lavoro. L’employee retention ne gioverà, così come la fase di recruiting delle aziende che saranno in linea con queste direttive.

Nonostante ciò, sarà fondamentale un impegno costante da parte di tutte le parti interessate, incluso il sostegno ai datori di lavoro nello sviluppo di pratiche retributive più trasparenti e l’educazione dei lavoratori sui loro diritti.

La tua azienda è in linea con le nuove direttive europee?

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