Employer branding: cos’è e cosa fa?

L’employer branding rappresenta sempre di più un asset strategico per l’impresa interessata a fare talent acquisition e a migliorare la propria immagine pubblica.

Ma che cos’è di preciso l’employer branding e, soprattutto, come si costruisce? Scopriamolo insieme.

Che cos’è l’employer branding

Employer branding significa letteralmente “branding del datore di lavoro” e consiste nella reputazione che un’azienda riesce a costruirsi in qualità di datore di lavoro.

Se il brand è per definizione “tutto ciò che un prodotto o servizio rappresenta per i consumatori” (secondo le parole di Philip Kotler e Gary Armstrong), l’employer branding è tutto ciò che un’impresa rappresenta come luogo di lavoro: in altre parole, indica l’insieme dei valori e delle caratteristiche distintive agli occhi di potenziali collaboratori e dipendenti.

Ovviamente, l’obiettivo dell’employer branding è far sì che l’azienda venga vista come il miglior luogo di lavoro possibile all’interno della propria nicchia di mercato, attraendo più facilmente talenti (talent acquisition) e migliorando allo stesso tempo la fedeltà all’azienda (e conseguente talent retention).

Il legame tra employer branding e brand aziendale

Visto così, è come se l’employer branding fosse un’estensione della Brand Identity aziendale. La cultura di lavoro è infatti lo specchio dei valori del brand aziendale.

Per capire meglio come questi aspetti siano connessi fra loro, facciamo un esempio con un brand che tutti quanti conosciamo bene: Disney.

Disney fonda il suo manifesto aziendale sul “regalare sogni”. Facendo così da più di 100 anni è diventato uno dei brand più forti e riconoscibili al mondo.

Ebbene: Disney utilizza l’employer branding per ispirare la creatività. Creativi, illustratori e aspiranti cineasti sanno che lavorare per Disney significa poter esprimere tutto il loro potenziale, essere davvero parte di quella “fabbrica dei sogni”, sposando una filosofia del lavoro che rispecchia al 100% la promessa di regalare sogni: sogni che non sono solo quelli dei telespettatori, ma degli stessi dipendenti Disney.

Se Disney non promuovesse una visione del lavoro così fedele alla propria brand image, non avrebbe lo stesso successo sul mercato.

Il discorso sembra scontato, ma non lo è affatto. Costruire un luogo di lavoro in linea con i valori aziendali significa essere completamente e inesorabilmente fedeli alla propria brand image… Eppure, non sempre le aziende riescono a farlo.

Da dove partire allora per costruire il proprio employer branding?

L’importanza dell’employer branding

Come avrai capito, l’employer branding non si costruisce a priori, ma è qualcosa che deve far parte della cultura aziendale. Soltanto così questa attività porterà a dei vantaggi tangibili per l’impresa, consentendole di fare talent acquisition e migliorare la cosiddetta employee loyalty.

Uno dei migliori modi per iniziare a usare l’employer branding come strategia per attrarre talenti è spostare il focus dall’azienda alle risorse umane che popolano la vita dell’impresa: questo significa far diventare i dipendenti la voce stessa dell’azienda a livello comunicativo.

Non a caso le aziende che investono concretamente nell’employer branding spesso avviano vere e proprie campagne di comunicazione in cui i dipendenti diventano protagonisti, mostrando quanto è bello e appagante essere parte di una data organizzazione.

Va da sé che questo è possibile solo se i lavoratori sono davvero in sintonia con i valori aziendali. Ed ecco che l’employer branding diventa importante anche per guidare le attività di recruiting, aiutando i responsabili HR a selezionare i dipendenti che rispecchiano e soprattutto condividono i valori aziendali.

In questo senso, l’employer branding diventa la guida per fare selezione di candidati e di nuovi potenziali dipendenti.

Addirittura, se un’impresa ha un’ottima reputazione come luogo di lavoro, saranno i talenti a cercarla, e non viceversa.

L’attrattività dipende da tanti fattori: i valori condivisi sono importanti, certo, ma un’azienda non vive solo di “sentimenti nobili”.

Sistemi incentivanti, premi di produzione, benefit aziendali, flessibilità lavorativa e buon work-life balance contribuiscono a rendere un’azienda attrattiva: e tutto questo rientra ancora una volta all’interno di una strategia aziendale pensata per attrarre talenti e migliorare la retention dei dipendenti.

Perché le parole non bastano, e oltre alla comunicazione sono i fatti a rendere un’azienda il luogo ideale dove lavorare!

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